domenica 18 gennaio 2015



Sposarsi a Montecarlo di Lucca

Già da qualche anno, la Toscana ed in particolar modo Montecarlo, sono meta ambita dalle coppie  come location per un evento così importante e, cosa c’è di più affascinante che immergersi nell’atmosfera e nel fascino di un piccolo borgo medievale ? Varie le location autorizzate:  dalle rinomate cantine ai rigogliosi giardini, dal Castello alla dimora nobiliare, dal piccolo Teatro al Palazzo storico.

 A Montecarlo di Lucca è possibile celebrare le nozze con rito civile in location decisamente particolari,  luoghi prestigiosi e unici per svolgere la cerimonia. Si tratta ovviamente di una opportunità offerta in alternativa al normale rito civile svolto all’interno delle stanze del Municipio.  Non solo, gli sposi possono scegliere l’amministratore, uomo o donna, cui far officiare la cerimonia, ma scegliere giorno e ora su un ventaglio di 365 giorni l’anno per 24 ore.

 E in più una novità e un impegno di grande civiltà per i sì:

il Comune vara un albo online per ufficializzare la coabitazione con un animale e ammette la sua presenza alla cerimonia nunziale.


L'Amministrazione  ha dimostrato di essere un un passo avanti nel tempo e  dimostrato altissimo senso civico : da tempo non solo è possibile sposarsi civilmente nelle  cantine doc del Montecarlo, il vino prodotto in questa area,  non solo è possibile sposarsi in orari particolari, perchè no…anche  a mezzanotte, ma l’ultima novità riguarda il cane, ma anche il gatto, il canarino o altri animali domestici degli sposi, che potranno essere presenti  al fianco dei “genitori”.. ..
Non solo,  ma verrà aperto  anche un albo online in cui chi vuole si può segnare e dichiarare ufficialmente che coabita con un animale, o che si sposa accompagnato dal “paggetto” ,  ricevendo un attestato simbolico della sua presenza alla cerimonia con l’iscrizione nell’apposito albo comunale, che  non ha valore legale, ma sarà curato con la massima serietà dall’amministrazione.

venerdì 16 gennaio 2015


Montecarlo ...arte, storia , grandi vini , ...
ma anche un " piccolo" gran Teatro:
Il Teatro dei Rassicurati


La tradizione teatrale nel paese di Montecarlo risale almeno al 1639, quando un gruppo di giovani propose al Comune di “comprare o far fare una scena e prospettiva per recitare comedie, a ciò non habbino sempre accattarla da altre castelle inferiori a Monte Carlo come hanno fatto finora”.Mancano tuttavia altre notizie fino al 1702, quando si formò a Montecarlo un’associazione di benestanti e di possidenti, chiamata Accademia degli Assicurati, con il proposito di mettere in scena nel paese, con attori locali o compagnie, delle rappresentazioni teatrali: l’insegna dell’Accademia era l’immagine della Vergine e di una torre, con chiara allusione alla fortezza e alla Madonna del Soccorso, con il motto mediceo “Praesidium et Decus”, cioè “difesa” e “ornamento”, concetti ambedue assunti in riferimento sia alla figura divina che alla installazione militare paesana, già legate dalla leggenda del miracolo dell’apparizione protettrice della Madonna su di una torre. L’accademia trovò la sede per gli spettacoli in uno spiazzo all’aperto vicino alla Porta Nuova, con la possibilità di ricorrere al riparo di ampie cantine in caso di pioggia, messe a disposizione della famiglia fiorentina dei Bardi, che possedeva in Via Pescheria un palazzo, ancora esistente, in Montecarlo. Intorno al 1750, l’Accademia acquistò un immobile privato e ne fece un teatro, forse a pianta rettangolare: l’istituzione venne soppressa dal Granduca di Toscana nel 1791, insieme a molte altre del genere, ma il teatro fu riaperto pochi anni dopo, nel 1795.L’Accademia venne in quell’anno rifondata con il nuovo nome dei “Rassicurati” e la ricostruzione del teatro venne affidata all’architetto fiorentino Antonio Capretti.

L’armoniosa e minuscola saletta ovale, capace di 200 posti al massimo, è circondata da un doppio ordine di 22 altrettanto minuscoli palchetti, più i quattro di proscenio. L’ambiente riproduce in miniatura le caratteristiche strutturali ed ambientali del classico “Teatro dell’Opera” dei secoli XVIII e XIX. Gradevoli, anche se molto ritoccate, le decorazioni a tempera dei parapetti, dei palchi e della volta, che mostrano festoni, cammei e drappeggi, di un gusto piuttosto eclettico. Nel corridoietto a ferro di cavallo che circonda la sala, al piano terra, di fronte all’ingresso centrale, una lapide del 1894 ricorda lo scrittore e patriota montecarlese Enrico Franceschi, animatore di una filodrammatica paesana agli inizi del Risorgimento, il quale, con la sua appassionata attività, rese familiare ai Montecarlesi tutto il repertorio drammatico risorgimentale, dall’Alfieri al Manzoni, al Pellico, al Niccolini. All’ingresso, un’altra lapide ricorda l’intervento del poeta Giuseppe Ungaretti in difesa del piccolo Teatro minacciato dalla distruzione.Sul minuscolo palcoscenico passò anche tutto il repertorio del melodramma italiano, da Rossini a Bellini, da Donizetti a Verdi, e di operisti ottocenteschi minori, oggi quasi del tutto dimenticati. Dopo il 1871, anche il giovane Giacomo Puccini frequentò il Teatro dei Rassicurati, in occasione delle gite a Montecarlo in compagnia della sorella Ramelde, istitutrice in casa Macarini-Carmignani, oggi Palazzo Lavagna in via Carmignani. Nel 1894 il teatro fu ancora una volta restaurato ed ampliato con l’aggiunta delle quattro “barcacce” del proscenio.L’Accademia si sciolse definitivamente nel 1922 e, con atto di donazione, cedette l’immobile al Comune. Nel 1965 si progettò la demolizione dell’edificio, andato pian piano in disuso e dichiarato pericoloso per la pubblica incolumità. I vecchi Montecarlesi tuttavia si ribellarono e nel 1968, per volontà popolare ed interessamento dell’Amministrazione comunale, iniziarono i lavori di restauro e di ripristino del Teatro, che si conclusero nel 1973, quando esso fu riaperto con la memorabile ripresa dell’opera buffa Il Ciarlatano, di Domenico Puccini, diretta dal maestro Herbert Handt, con scene di Marco Pasega.Nel Teatro dei Rassicurati di Montecarlo si susseguono per tutto il corso dell’anno concerti e rappresentazioni di prosa e di teatro amatoriale.

lunedì 12 gennaio 2015


Montecarlo...oggi è......

La cittadina oggi rappresenta un classico esempio del giusto e corretto rapporto tra l’uomo e l’ambiente.
Un abitato massiccio dovuto alle fortificazioni, ingentilito da viuzze e sottopassi, chiamate troncatoie,   si apre al visitatore, lo accompagna lungo un percorso che sa di storia a ogni passo e nel mentre affaccia a panorami di grandissimo respiro.
Una cittadina che, forte della tradizione di secoli , propone eccellenze dell’enologia e dell’olivicoltura italiana e toscana, unite ai prodotti della tradizione gastronomica locale : un mix di colture e culture che inebria l’ospite che la attraversa.
Al centro della Lucchesia e a un passo dalla Valdinievole si colloca in un ambiente preservato dalle cure dell’uomo, in un contesto dove essenze arboree  e floricole e paesaggi ancora unici permettono di fruire appieno del territorio.
Questo oggi è Montecarlo : una tavolozza multicolore di emozioni e sapori,  un intenso melange di arte , cultura e ottimo vino che attraverso i secoli è giunto fino a noi, quasi intatto per farcelo apprezzare appieno.
 Montecarlo si può a ben diritto fregiare della  "Bandiera Arancione" . E' un marchio di qualità turistico-ambientale per le località  dell’entroterra, che viene conferito dal Touring Club Italiano sulla base di rigorose valutazioni sia quantitative che qualitative, supportate da un sopralluogo anonimo effettuato da parte degli esperti del Touring stesso, al quale anche Montecarlo è stato recentemente sottoposto. Ad oggi 170 località in Italia hanno ricevuto detto riconoscimento; tra queste la Toscana con 32 Comuni certificati.


mercoledì 7 gennaio 2015

C'era una volta Montecarlo di Lucca...
parte seconda....

Al nascente borgo, fondato nel 1333, venne dato il nome di “Mons Charoli”, (il Monte di Carlo) in onore del principe Carlo di Lussemburgo, inviato a Lucca come Vicario il 1 gennaio 1332 da re Giovanni ,con l’incarico di liberare la città dal giogo dei pisani, in seguito quando il principe diverrà imperatore col nome di Carlo IV, ritornerà spesso a Montecarlo e ne curerà personalmente la sua fortificazione.
Una bella lapida apposta su un palazzo in Via Roma ricorda l'origine, in uno scritto che non è più latino e non è ancora italiano :

Una mappa del XVII secolo e altre foto ( inizio 900)

Porta
Nuova















 Vista aerea

martedì 6 gennaio 2015



VERSOVINO - IL DECANTER PICCOLINO


Versovino® nasce all’Enoteca LA SOSTA DEL ROSSELLINO di Firenze dove la degustazione dei vini a bicchiere è il “must”. Dal 1990 offre alla propria clientela la possibilità di degustare le grandi etichette d’Italia senza dover per forza acquistare l’intera bottiglia.

Esigenza primaria quindi, la giusta dose (100 ml), e la possibilità di decantare anche un solo bicchiere di vino senza perdere le identità organolettiche dello stesso.
Versovino® si applica direttamente al collo della bottiglia al posto del tappo, cosicché il cliente ha sempre la possibilità di visualizzare la bottiglia e l’etichetta del vino che gli sta servendo. Al di là delle intenzioni inventive, puramente tecniche, ogni volta che usiamo Versovino® nel nostro lavoro di mescita dei vini di Montecarlo, i clienti ne rimangono affascinati.

Molte case vinicole lo hanno inserito nei Gadget utili, invitando i propri clienti a servire i loro prodotti con Versovino®.
Versovino® è personalizzabile con il logo o con il nome della vostra azienda!
Enoteca Lavagna – Museo del Vino di Montecarlo è il distributore autorizzato con esclusiva per le province di Lucca, Pisa e Livorno

domenica 4 gennaio 2015

Montecarlo di Lucca and its wines

       
Just at the center of rural life and culture of Tuscany there is an agricultural tool for communication and friendliness, as well as powerful economic means: the wine.
Tasting Wine also means knowing everything that leads to the finished product and therefore the  specifications of the wines of Montecarlo says:
for the Montecarlo White wine  is scheduled for the following grapes: Trebbiano Toscano for 40-60% , then for the remaining 40-60%  : Semillon, Pinot Gris and Blanc, Vermentino, Sauvignon Blanc, Roussanne, globally considered, provided that at least three of the varieties listed individually reach the percentage of 10%.
For the Montecarlo  Red wine is scheduled for the following grapes: 50-75% Sangiovese, Canaiolo Nero 5-15%, 10-15% Ciliegiolo individually or jointly, Colorino, Malvasia, Syrah, Franc Cabernet, Cabernet Sauvignon, Merlot.


Then there is the “reserve” for the Red Montecarlo, where the wine comes from grapes that can assure a minimum total alcoholic strength by volume of 11.5% and if subjected to a mandatory aging period of not less than two years, including at least six months of aging in bottle.
The wine roads are therefore the pathways through which winds the knowledge of wine tourism, a special form of tourism which aims to raise awareness of a territory and its productions, which are derived from that environment, different from  any others and the bearer of knowledge and culture.
Tasting a wine of Montecarlo means  work and culture of centuries, the work of generations of winemakers, their labors and their talents.
No food product as the wine is able to identify a specific territory and the particularities of the earth: in its evolution over the centuries is also linked to all other typical products of that particular area by forming a unique brand.

sabato 3 gennaio 2015

...continua... Alla scoperta di Montecarlo :


Il  Club Enoteca Lavagna - Museo del Vino, affiliato ACSI ed ubicato all’interno del quattrocentesco
Palazzo Lavagna  ex Carmignani di Montecarlo, mette a disposizione i suoi spazi sia per degustare
i vini di Montecarlo e della Toscana, 
che per fare un salto indietro nella storia dell’agricoltura e del costume degli ultimi cento anni
ed ammirare  una cospicua rappresentazione della civiltà contadina e della  cultura del vino.
Nell’antica cantina con volte a botte, grazie alla passione ed alle ricerche dei gestori  e grazie
alla disponibilità e partecipazione di alcuni abitanti di Montecarlo è collocato il Museo del Vino
sono esposti molti attrezzi restaurati o conservati.
L’ impiego di questi oggetti viene descritto dettagliatamente e
tutta l'esposizione è corredata di schede che descrivono la maggior parte degli attrezzi,
unitamente a foto d'epoca che, datate e localizzate,  ne rappresentano il reale utilizzo.
Si passa poi ai 5 pannelli, anche questi con foto d’epoca datate e localizzate, che testimoniano
i lavori e i mestieri del passato, ormai scomparsi, che raccontano di "Come eravamo", 
dal 1850 al primo dopoguerra.
Completano la mostra tre raccolte didattiche: una  con le foto dei più comuni oggetti della 
vita quotidiana e agricola, la seconda è una completa raccolta di informazioni sulla mezzadria,
sulle sue origini, sulla storia e su quello che ha rappresentato nella vita dell'Italia, la terza 
racconta la vite, la sua storia e la coltivazione, la produzione del vino, il lavoro del bottaio
e la scelta dei legni, la storia dei cavatappi.

In occasione della visita, per illustrare al meglio l’esposizione e con una carrellata di aneddoti e curiosità, sono garantite l’assistenza e la disponibilità del gestori.