Montecarlo ...arte, storia , grandi vini , ...
ma anche un " piccolo" gran Teatro:
Il Teatro dei Rassicurati
La tradizione teatrale nel paese di
Montecarlo risale almeno al 1639,
quando un gruppo di giovani propose al Comune di “comprare o far fare
una scena e prospettiva per recitare comedie, a ciò non habbino sempre
accattarla da altre castelle inferiori a Monte Carlo come hanno fatto
finora”.Mancano tuttavia altre notizie fino al 1702, quando si formò a
Montecarlo un’associazione di benestanti e di possidenti, chiamata
Accademia degli Assicurati, con il proposito di mettere in scena nel
paese, con attori locali o compagnie, delle
rappresentazioni teatrali:
l’insegna dell’Accademia era l’immagine della Vergine e di una torre,
con chiara allusione alla fortezza e alla Madonna del Soccorso, con il
motto mediceo “Praesidium et Decus”, cioè “difesa” e “ornamento”,
concetti ambedue assunti in riferimento sia alla figura divina che alla
installazione militare
paesana, già legate dalla leggenda del miracolo dell’apparizione
protettrice della Madonna su di una torre. L’accademia trovò la sede per
gli spettacoli in uno spiazzo all’aperto vicino alla Porta Nuova, con
la possibilità di ricorrere al riparo di ampie cantine in caso di
pioggia, messe a disposizione della famiglia fiorentina dei Bardi, che
possedeva in Via Pescheria un palazzo, ancora esistente, in Montecarlo.
Intorno al 1750, l’Accademia acquistò un immobile privato e ne fece un
teatro, forse a pianta rettangolare: l’istituzione venne soppressa dal
Granduca di Toscana nel 1791, insieme a molte altre del genere, ma il
teatro fu riaperto pochi anni dopo, nel 1795.L’Accademia venne in
quell’anno rifondata con il nuovo nome dei “Rassicurati” e la
ricostruzione del teatro venne affidata all’architetto fiorentino
Antonio Capretti.

L’armoniosa e minuscola saletta ovale, capace di 200
posti al massimo, è circondata da un doppio ordine di 22 altrettanto
minuscoli palchetti, più i quattro di proscenio. L’ambiente riproduce in
miniatura le caratteristiche strutturali ed ambientali del classico
“Teatro dell’Opera” dei secoli XVIII e XIX. Gradevoli, anche se molto
ritoccate, le decorazioni a tempera dei parapetti, dei palchi e della
volta, che mostrano festoni, cammei e drappeggi, di un gusto piuttosto
eclettico. Nel corridoietto a ferro di cavallo che circonda la sala, al
piano terra, di fronte all’ingresso centrale, una lapide del 1894
ricorda lo scrittore e patriota montecarlese Enrico Franceschi,
animatore di una filodrammatica paesana agli inizi del Risorgimento, il
quale, con la sua appassionata attività, rese familiare ai Montecarlesi
tutto il repertorio drammatico risorgimentale, dall’Alfieri al Manzoni,
al Pellico, al Niccolini. All’ingresso, un’altra lapide ricorda
l’intervento del poeta Giuseppe Ungaretti in difesa del piccolo Teatro
minacciato dalla distruzione.Sul minuscolo palcoscenico passò anche
tutto il repertorio del melodramma italiano, da Rossini a Bellini, da
Donizetti a Verdi, e di operisti ottocenteschi minori, oggi quasi del
tutto dimenticati. Dopo il 1871, anche il giovane Giacomo Puccini
frequentò il Teatro dei Rassicurati, in occasione delle gite a
Montecarlo in compagnia della sorella Ramelde, istitutrice in casa
Macarini-Carmignani, oggi Palazzo Lavagna in via Carmignani. Nel 1894 il
teatro fu ancora una volta restaurato ed ampliato con l’aggiunta delle
quattro “barcacce” del proscenio.L’Accademia si sciolse definitivamente
nel 1922 e, con atto di donazione, cedette l’immobile al Comune. Nel
1965 si progettò la demolizione dell’edificio, andato pian piano in
disuso e dichiarato pericoloso per la pubblica incolumità. I vecchi
Montecarlesi tuttavia si ribellarono e nel 1968, per volontà popolare ed
interessamento dell’Amministrazione comunale, iniziarono i lavori di
restauro e di ripristino del Teatro, che si conclusero nel 1973, quando
esso fu riaperto con la memorabile ripresa dell’opera buffa Il
Ciarlatano, di Domenico Puccini, diretta dal maestro Herbert Handt, con
scene di Marco Pasega.Nel Teatro dei Rassicurati di Montecarlo si
susseguono per tutto il corso dell’anno concerti e rappresentazioni di
prosa e di teatro amatoriale.